I tarocchi sono un mazzo di carte che ha affascinato l'umanità per secoli, con una storia ricca e complessa che si intreccia con cultura, arte e spiritualità. Le origini dei tarocchi risalgono al XV secolo in Italia, dove venivano inizialmente utilizzati come semplici carte da gioco.
Il mazzo di tarocchi più antico che conosciamo è il "Tarocco Visconti-Sforza", creato nel XV secolo in Italia, probabilmente a Milano. Questo mazzo fu commissionato dalle famiglie nobili Visconti e Sforza, tra le più potenti dell'epoca. È costituito da carte decorate con cura, molte delle quali sono dipinte a mano e impreziosite con foglie d'oro.
La storia dei tarocchi
Le carte da gioco, a quel tempo, erano suddivise in semi (coppe, denari, spade e bastoni) e contenevano figure come re, regine e cavalieri. Con il passare degli anni, il mazzo si è evoluto, aggiungendo una serie di carte chiamate "arcani maggiori", che includevano immagini simboliche come il Matto, la Morte, l'Imperatrice e il Sole. Queste carte non erano inizialmente associate alla divinazione, ma piuttosto al gioco o a rappresentazioni artistiche.
Nel corso del XVI secolo, si iniziò a sviluppare un interesse per l'interpretazione delle carte, in parte influenzato dagli esoterismi dell'epoca, come l'astrologia e l'alchimia. Si diffuse la convinzione che i tarocchi potessero rivelare informazioni sul destino o il futuro, rendendoli uno strumento di divinazione. Le prime pubblicazioni che trattavano dei significati simbolici delle carte apparvero nel XVII secolo, quando studiosi e occultisti iniziarono a esplorare le loro connessioni con la Kabbalah e altre tradizioni esoteriche.
Un personaggio chiave in questa evoluzione fu il francese Jean-Baptiste Alliette, noto come Etteilla, che negli anni '70 del 1700 pubblicò una serie di opere sui tarocchi e creò un mazzo specificamente progettato per la divinazione. Questo lavoro segnò un punto di svolta, poiché il mazzo di tarocchi cominciò a essere considerato principalmente come un mezzo per la profezia piuttosto che come semplice gioco.
Nel XIX secolo, l'interesse per i tarocchi crebbe in tutto il mondo, soprattutto tra i circoli occultisti e spiritualisti. La società teosofica, in particolare, contribuì a diffondere la conoscenza dei tarocchi e la loro associazione con antiche saggezze e principi universali. Nel 1909, Arthur Edward Waite e la pittrice Pamela Colman Smith crearono il famoso Mazzo Rider-Waite, che ha influenzato profondamente la concezione moderna dei tarocchi. Questo mazzo presentava immagini ricche di simbolismo e significato, rendendolo accessibile anche ai neofiti.
Con l'avvento del XX secolo, i tarocchi iniziarono a guadagnare popolarità in ambiti più ampi, compresa la psicologia. Carl Jung, ad esempio, utilizzò le immagini dei tarocchi come strumento per esplorare l'inconscio collettivo e i processi archetipici. Attraverso questa lente psicologica, i tarocchi vennero visti non solo come strumenti di previsione, ma come mezzi per l'auto-riflessione e la crescita personale.
Oggi, i tarocchi sono ampiamente riconosciuti e utilizzati in tutto il mondo, non solo per la divinazione, ma anche come strumenti di meditazione e introspezione. Esistono innumerevoli varianti e disegni, alcuni dei quali riflettono culture e filosofie diverse. I mazzi moderni possono prendere ispirazione da miti, religioni e tradizioni artistiche di tutto il mondo, che rendendo ogni mazzo unico nelle sue interpretazioni e nel suo significato.
In conclusione, la storia dei tarocchi è un affascinante viaggio iniziato in Italia che perdura attraverso secoli di evoluzione culturale e spirituale. Da modeste carte da gioco a strumenti complessi di divinazione e introspezione, i tarocchi continuano a ispirare e affascinare, offrendo a chi li consulta molteplici strade per connettersi con sé stessi e con l'universo che li circonda. Indipendentemente dal loro uso, i tarocchi rimangono un simbolo potente e duraturo della ricerca umana di significato e comprensione.
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